Il Palazzo Ducale

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La zona di San Marco la Catola ancora oggi è caratterizzata dalla presenza di monumenti storico-archeologici. Una delle più importanti risorse culturali è sicuramente l’edificio denominato “Palazzo Ducale”. Situato nella parte alta del paese, la prima notizia certa della sua esistenza risale al periodo della dominazione sveva del Regno di Napoli (1194-1266).

Tale notizia viene rilevata nell’opera I fatti dell’Impero inediti del secolo XIII di Winkelmann. Al suo interno, sono riportati gli statuti degli uffici o doveri relativi all’Impero di Federico II di Svevia, noti come gli Statuta officiarum (1241-1246). Tra i doveri concernenti la riparazione dei castelli, lo Statutum de riparacione castrorum, appare il castrum di San Marco la Catola al 45° posto dell’elenco.

Il nucleo originario dell’edificio presentava una pianta romboidale. Eretto più con finalità di avvistamento che per scopi difensivi, si ergeva su uno zoccolo di 3 metri, a struttura di torre di vedetta alta 17 metri, in cui i quattro lati erano disposti secondo scopi direzionali. Era provvisto di tutti i servizi necessari: cantine; magazzini; un orto con giardino; una cappella dedicata a San Marco Evangelista; sottani sparsi dentro e fuori il corpo principale.

Nel 1821, il Duca Giovanni Pignatelli decise di vendere il fortilizio a Nicolangelo Cipriani per 1000 ducati. Ma il castello era ormai in rovina: le finestre senza infissi; i bastioni cadenti e coperti di erbacce; le torri, i merli e l’arco di ingresso principale totalmente distrutti.

Oggi, grazie a diversi interventi di restauro, il Palazzo è ritornato alla bellezza degli antichi albori: il cortile rinnovato; le sale restaurate; alcuni spazi dedicati alla Biblioteca dei Monti Dauni; la merlatura e l’arco di ingresso restituiti al primitivo disegno. E, finalmente, l’ampio terrazzo permette, come in passato, di farsi avvolgere da un panorama naturalistico impreziosito dai piccoli borghi limitrofi.

Ilenia Patricelli