Verso le origini

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Riguardo la data di fondazione di San Marco la Catola, non si hanno molte informazioni. Sembrerebbe che la sua storia abbia avuto origine in epoca romana, quando l’area era parte della regione della Daunia.

Con il nome Daunia si intende la zona compresa tra le prime alture subappenniniche e i fiumi Ofanto e Fortore. Lì, in quella Puglia settentrionale, tra il IX e il IV secc. a.C., la civiltà dei Dauni sarebbe diventata una delle culture preromane più caratteristiche d’Italia.

Quel poco che si conosce riguardo alle origini di San Marco la Catola risalirebbe da un evento accaduto nel 1254. In tale anno, una devastazione bellica portò all’abolizione di alcuni tributi a cui gli abitanti del borgo erano sottoposti. Per un miglioramento delle condizioni economiche e demografiche di San Marco la Catola si dovette attendere soltanto il secolo successivo. Il che giustificò, più precisamente nel 1369, la reintroduzione dei tributi da parte della regina Giovanna I d’Angiò. È, pertanto, possibile ipotizzare che il borgo fosse stato fondato nella prima metà del 1200, o poco oltre, e che fosse stato un comune libero, almeno fino all’avvento degli Angioini.

Nel 1441, inoltre, come risulta dagli atti del dottor Guerra di Napoli (avvocato del Duca Pompeo Pignatelli di Montecalvo), Re Alfonso d’Aragona confermò il feudo di San Marco la Catola, posseduto già dai suoi antenati, e lo concesse a Leone di S. Agapito. Poiché i re della casata Angiò-Durazzo regnarono dal 1381 al 1485, deve ritenersi come certo che San Marco la Catola esistesse se non come feudo, almeno come paese libero diverso tempo prima del 1381.

Ad ogni modo, pur ammettendo che il paese abbia goduto di un certo periodo di libertà, dalle notizie ricavate dai vari elenchi o dizionari delle famiglie nobiliari italiane, si può appurare che San Marco la Catola attraversò due periodi feudali: il primo, come semplice feudo dal 1381 al 1637; il secondo, come Ducato dal 1637 alla data di soppressione dei privilegi feudali. Al termine di questo, l’ultimo feudatario Giovanni Pignatelli abbandonò il Ducato verso la seconda metà del 1800.

Ilenia Patricelli